![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjjdIFSAYmbt4JyF3WFkPBiI2Zksyca307uDFoAGZMK1f61ADOh75Ves3UA87rnQpUV3fCmXGOM2X87wIU6rUcFW_pxpMICP7adnWqVaLuxGM5eatHW0-iNB_HTtJEM7fbAesM2AfQ-V8/s320/Busato+-+copertina.png)
Abito a piano terra, affacciata sulla salizada e sul campo dove le mie piante si sono beccate una terribile batosta dall’improvvisa gelata di quindici giorni fa, giunta dopo una nebbiosa settimana di fine pioggerellina. Il maltempo ha fatto scoppiare i tronchi delle mie piante che si erano appena svegliate dal lungo letargo invernale: come un serial killer ha massacrato i miei limoni, le arance amare, i gelsomini, le camelie, le peonie, i mirti, le rose rampicanti e le clematis. L’unica sopravvissuta è la Lanocera Japonica, una forza della natura che incornicia la porta e gran parte della facciata coccolandomi con il suo delizioso profumo.
Tutte le mattine vengo svegliata dal tonfo della posta finita sul pavimento, infilata nelle fauci della buca delle lettere dalle mani esperte del postino, che finito il giro viene a bere il caffè con i biscotti fatti da me.
Il libro di Busato è divertente, gronda sangue ben ripartito fra donne e uomini, frutto di accurate ricerche nell’inesauribile miniera dell’archivio di stato di Venezia, dove da ragazzina ho trovato un sacco di cose nel reparto delle Mani Morte, allora arato solo da me e da Don Niero. Ricordo il tanfo provocato dagli escrementi dei gatti in calore, preziosi custodi delle scartoffie che da sempre le hanno salvate dall’ingordigia dei topi che vi regnavano sovrani.
Ancora oggi vivo di rendita grazie a quel fantastico materiale raccolto tanto tempo fa per i miei libri e i miei articoli.
I Serial killer della Serenissima mi fanno scoprire la sanguinaria Veneranda da Sacile, Daniel Lanza, maestro di francese e di delitti durante il carnevale, Marcantonio Brandolini, l’abate stregone in fregola di avvelenamenti, il rapimento della bella Angela Lonardi, e una svariata fauna di personaggi descritti così bene da farmeli risuscitare davanti e divorare il libro che ho già finito. Speriamo di non svegliami questa notte con gli incubi. Confesso, non ho mai messo il naso nei fondi del Consiglio dei Dieci e della Quarantia Criminal trattenuta da un profondo rispetto condito di paura.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmgB4ske5DqkaYWmZV1h7tcnfcyLVL9df5Aqz0YEkWExw_yjSWyj3Km0E9tapUPqIitvklPpfIsH3awndPLSuP5CLLlomwkD3Yn-Gt8ehShybxXd6tz6wC-s6999rorygFQ7XiyO6Qxc0/s320/Il+pozzo+di+S.Trovaso.png)
Davide Busato, ricercatore storico, ci regala alcuni tra i più efferati delitti della storia di Venezia in un libro davvero ben curato, ricco di documentazioni precise come le mappe che riportano i luoghi dove sono accadute le efferatezze e sepolti i cadaveri smembrati, compreso il pozzo di San Trovaso dove venivano gettati i corpi delle vittime.
Solitamente quando restauro i giardini la prima cosa che faccio è far aprire i pozzi per poter raccogliere l’acqua piovana e annaffiare le piante: spero di non trovarci dentro i residuati di tanto macello! …Fino ad ora sono stata fortunata…
Nessun commento:
Posta un commento