GONDOLE BLU
Strisce di sole e dolci propaggini del Canal Grande entrano in punta di piedi nell’androne, impadronendosi poco alla volta del fantastico pavimento creato dal Barone Giorgio Franchetti alla Ca’ D’Oro. Acquistato alla fine del XIX secolo da questa singolare figura di mecenate le cui ceneri riposano sotto il cippo di porfido, l’edificio capolavoro del gotico veneziano venne ripulito dalle pesanti aggiunte neogotiche operate da Gianbattista Meduna a metà Ottocento per riacquistare l’originale leggerezza e sfarzosità. I pavimenti del portego vennero rifatti integralmente e, pare, come ci racconta Gabriele d’Annunzio nei suoi taccuini, che lo stesso barone, ispirandosi alle tarsie Marciane, abbia personalmente composto il ricco mosaico in opus sectile e tessellatum.
Barche ancestrali di legno annerito dal tempo, costruite nel prestigioso squero Tramontin alla Giudecca dondolano dolcemente, cullate dall’acqua del Canal Grande che tra luci e ombre trasforma le pietruzze colorate in preziosi gioielli, e grazie allo sciabordio delle onde e ai raggi obliqui il magico pavimento si sveglia, si muove, diventa tridimensionale.
È l’opera dell’amico Fabrizio Plessi per la Biennale di quest’anno che felice invade tutta la città. L’acqua e il fuoco sono gli elementi con cui da sempre l’artista lavora, elementi puramente veneziani.
Emiliano di nascita, studia nella città lagunare, al Liceo artistico prima e all’Accademia di Belle Arti poi, inizia il suo lavoro con i Video a Ferrara nello studio di Lola Bonora.
Partecipa a più Biennali veneziane ed è invitato a mostre prestigiose ai quattro angoli del modo, tiene corsi soprattutto in Germania e la sua mostra più completa e prestigiosa è la retrospettiva curata da Carl Haenlein dal titolo Traumwelt. All’ombra delle barche tutto sembra irreale; le luci psichedeliche di Plessi illuminano le colonne dando un senso di verticalità trasformando lo spazio. Tudy Sammartini
L’Anima dell’Acqua – Contemporary Art
Museo Ca’ Doro, Galleria Franchetti, Venezia
fino al 22.11.09
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